Il movimento dei non allineati
sostiene il processo di negoziato sotto l'egida dell'ONU sul Sahara
14/05/2012 |
La conferenza ministeriale del movimento dei non
allineati (MNA) ha sottolineato, giovedì al termine dei suoi lavori a Charm El
Cheikh in Egitto, l'appoggio
al processo di negoziati che riguardano la vertenza regionale sul Sahara
marocchino nel quadro delle Nazioni Unite in attesa di raggiungere una "
soluzione politica reciprocamente accettabile".
I ministri degli esteri " si sono rallegrati per
il processo di negoziati tenuti sotto gli auspici del segretario generale
dl'elONU e dell'impegno delle parti da continuare a dare prova di volontà
politica e lavorare in un clima propizio al dialogo allo scopo di entrare in una
fase di negoziati più intensive" , si legge nella dichiarazione finale di questa
riunione dell'Ufficio di coordinamento del MNA.
I ministri hanno aggiunto che l'obiettivo
consiste anche nel garantire il successo dei negoziati e l'attuazione delle
ultime 7 risoluzioni del Consiglio di sicurezza, che hanno sottolineato
consecutivamente che l'iniziativa marocchina d'autonomia è seria e credibile.
Queste risoluzioni chiamano le parti ad entrare
in negoziati intensi e sostanziali, dando prova di realismo e dello spirito di
compromesso, hanno ricordato.
Conferenza delle MNA in Egitto, a cui il Marocco è stato rappresentato da una delegazione importante
In questo senso, hanno sottolineato la pertinenza
dell'opzione d'autonomia proposta dal Marocco, che mette davanti gli sforzi
fatti dal regno dal 2006 per trovare una soluzione alla questione.
La conferenza, alla quale il Marocco era rappresentato da una forte delegazione condotta dal ministro delegato agli affari esteri ed alla cooperazione, Youssef Amrani, hanno anche salutato l'impegno delle parti da proseguire il processo di negoziato attraverso negoziati patrocinati dalle Nazioni Unite.
I ministri hanno espresso la disposizione del
movimento a " continuare a sostenere vigorosamente gli sforzi fatti dal
segretario generale ed il suo inviato speciale allo scopo e raggiungere un
regolamento politico che sia reciprocamente accettabile".
4round dei negoziati informali relativi alla questione del Sahara a Manhasset |
martedì 15 maggio 2012
Il movimento dei non allineati sostiene il processo di negoziato sotto l'egida dell'ONU sul Sahara
martedì 27 marzo 2012
Lo statuto quo nella questione del Sahara ''non è più sostenibile'' (Presidente del Parlamento europeo)
Lo statuto quo nella questione del Sahara ''non è più sostenibile'' (Presidente del Parlamento europeo)
26/03/2012
Il regolamento della questione del Sahara passa per un processo politico reciprocamente accettabile, ha affermato, domenica a Rabat, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.
Il Sig. Schulz, che rispondeva allora di una conferenza stampa congiunta con il presidente della camera dei rappresentanti Karim Ghellab ad una questione sul ruolo che può svolgere il Parlamento europeo per il regolamento della questione del Sahara, ha segnalato che la chiave per la soluzione di questione non è a Bruxelles.
Non è l'Unione europea né il Parlamento europeo che risolveranno questo problema, ha sostenuto. Il Presidente del Parlamento europeo aveva affermato in un'intervista alla MAP che lo statuto quo nella questione del Sahara ''non è più sostenibile'' e che l'insieme della regione del Magreb guadagnerebbe a vedere la questione regolata nel quadro di un processo politico.
''L'UE desidera vedere giungere una soluzione concertata e reciprocamente accettabile, e sostiene interamente l'inviato personale dell'ONU Christopher Ross'', ha notato.
Il Sig. Martin Schulz ha riservato il suo primo spostamento in un paese fuori Unione europea al Marocco.
È stato ricevuto sabato da SM Re Mohammed VI ed aveva al suo programma una serie di interviste con i responsabili marocchini, fra cui il capo di governo, Adbelilah Benkirane, il ministro degli esteri Saad Dine El Otmani, come pure i presidenti della camera dei rappresentanti, Karim Ghellab, e della camera dei consulenti, Mohammed Cheikh Biadillah.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
www.corcas.com
Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
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Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
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Il portale delle città del sahara occidentale:
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mercoledì 29 febbraio 2012
Il Corcas partecipa con una delegazione marocchina alla diciannovesima sessione del CDU
Il Corcas partecipa con una delegazione marocchina alla diciannovesima sessione del CDU
Due rappresentanti del Consiglio reale consultivo degli affari del sahara (Corcas), Sig. ra Saadani Maouelainin e Sig. Ahmed Mghizlat partecipano alla delegazione marocchina, alla diciannovesima sessione del Consiglio dei diritti dell'uomo (CDU), che iniziò il 27 febbraio e si estende fino al 23 marzo 2012.
La missione della delegazione presieduta da Sig. Mustapha Ramid, ministro della giustizia e delle libertà,particolarmente importante, dal momento che si svolge dopo un anno particolarmente ricco di eventi, di cui la più significativa è l'adozione della nuova costituzione marocchina e l'arrivo negli affari di una nuova maggioranza.
La nuova legge fondamentale che proclama, inequivocabilmente, nel preambolo, l'attaccamento del Marocco "ai diritti umani come riconosciuti universalmente", stabilisce che il paese è impegnato a "proteggere e promuovere i dispositivi del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani e contribuire al loro sviluppo nella loro indivisibilità e la loro universalità.
In questa sessione che vedrà parlare gli attori associativi ed i soliti firmatari, il Marocco presenterà una rassegna dei vari sforzi ed iniziative a livello nazionale per il rafforzamento delle libertà e dei diritti umani a livello istituzionale e costituzionale.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
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martedì 31 gennaio 2012
La raccolta e la codificazione dei componenti del folklore Hassani,l'urgente necessità di dedicare...
Il patrimonio popolare Hassani è diventato è sotto la minaccia è una mostra, attraverso la pratica di oralmente, per le operazioni di interpretazione e torsione a dispetto dei contributi di alcuni ricercatori per la definizione di e per evidenziare le sue componenti, che incarna un aspetto dell'identità storica e culturale di un uomo del sahara.
Le richiete sono cresciute in molte occasioni per l’inventario e la raccolta e la codificazione dei componenti di tale patrimonio, che è il prodotto di un'antica eredità umana per evitare sua sparizione o estinzione prima di essere collegato al sahara marocchino, a dedicarlo al pluralismo culturale e l’identità linguistica.
Questi inviti sono stati lanciati da un senso di responsabilità verso il mantenimento di questo patrimonio e la necessità di andare al campo di lavoro per la raccolta e la classificazione e il lavoro alla sua codificazione e a sottolineare i suoi componenti civilizzatori e renderlo accessibile a tutti, soprattutto dopo la conferma della nuova Costituzione per la necessità per la promozione di tutti espressioni linguistiche e culturali marocchini, tra cui Al-Hassaniyah come autentica cultura marocchina delle province del sahara.
A questo proposito, Ibrahim Hussein, ricercatori interessato del patrimonio popolare Hassani ha sottolineato che la codificazione di questo patrimonio richiede misure concrete che possono scrivere e ri-scrivere le sue componenti per coordinare gli sforzi dei vari partecipanti al fine di trasformare il sogno in realtà chiara sulla terra.
Il Sig. Hussein ha detto in una dichiarazione, ha detto all’Agenzia del Maghreb Arabo che si tratta di misure che richiedono un terreno ereditato pedagogico che tiene conto della trasmissione di questo patrimonio tra le generazioni e la sua integrazione nel cuore del processo educativo e formativo sia all'interno della famiglia o la scuola .
È stato suggerito dal ricercatore per la raccolta, lo studio e la diffusione di questo patrimonio l'Organizzazione delle operazioni di inventario, la catalogazione e sottometterla ad un ritmo di serie tenendo conto della natura dei diversi argomenti di ricerca e controllo delle funzioni di ricercatori nell'ambito di gruppi di lavoro che godono di procedure giuridiche e istituzionali flessibili.
Egli ha sottolineato l'importanza di mettere in atto dizionari di lingua e vocabolari dettagliati in particolare per il dialetto Hassani e un altro per classificare i nomi della flora e della fauna e la toponomia dei luoghi ed il lavoro per l'inclusione nei programmi di studio del dialetto Hassani nel quadro di programmi previsti per l'attivazione a livello regionale come richiesto dal convento nazionale per l’istruzione e la formazione e la creazione di consigli regionali e fondi di sostegno per lo studio e l’inseguimento e la valutazione dei progetti del patrimonio della regione.
Il Sig. Hussein ha evidenziato il ruolo che potrebbe essere svolto dai media di diversi tipi nel definire dei settori e dei componenti della cultura Hassani ed il lavoro per la sua salvaguardia attraverso la preparazione dei programmi e delle indagini e rappotri video filmati per registrare nella la storia questa memoria minacciata dell’estinzione, confermando la necessità per il coinvolgimento delle università e centri di ricerca scientifica nel processo di codificazione e di scrittura per stimolare gli studenti ed i ricercatori per la realizzazione di ricerche e studi relativi alla Hassani nelle sue forme fisiche e simboliche.
Egli ha chiamato in questo contesto la creazione di musei archeologici ed etnografici che rappresentino l'idea di capolavori estetici e gli oggetti di valore e modelli e campioni di patrimonio accumulato dalla società Hassani attraverso i secoli e la creazione di associazioni scientifiche specializzate che mette fra le sue priorità il sostegno del folklore Hassani nei vari settori legati agli scritti ,agli ascoltati ed alle innovazioni visivi.
Non vi è dubbio che l'attenzione per la cultura Hassani come un elemento dell’identità nazionale marocchina e la sua valutazione è diventato una richiesta urgente di molti di coloro che sono interessati e gli attori della società civile che hanno assunto la responsabilità per il mantenimento delle enclavi di perdita sono, in considerazione del valore storico e culturale di questa cultura nel tessuto dell’eredità nazionale.
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
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lunedì 14 novembre 2011
Il rapimento di umanitari a Tindouf sottolinea " l'urgenza" di soluzione alla questione del Sahara (conferenza a Washington)
Il rapimento di umanitari a Tindouf sottolinea " l'urgenza" di soluzione alla questione del Sahara (conferenza a Washington)
11/11/2011
Il rapimento di tre lavoratori umanitari europei nei campi di Tindouf da parte di Al-Qaida in Magreb islamico (AQMI), con la complicità avverata di elementi del Polisario, sottolineano " l'urgenza" di trovare un regolamento definitivo alla questione del Sahara, hanno sottolineato partecipanti ad una conferenza organizzata mercoledì, sotto il tema: " L'impatto della caduta di Kadhafi sulla sicurezza nel Magreb ed al Sahel" , per " The Atlantic Council" , un centro prestigioso di riflessione con sede a Washington.
L'implicazione avverata di elementi del Polisario che hanno infatti " facilitato questo rapimento fornendo armi, sostegno logistico ed il passaggio attraverso i punti di controllo per il commando dell'AQMI all'origine di quest'operazione di rapimento (...) viene a ribadire, se necessario, l'urgenza di risolvere questo conflitto" , ha spiegato Edward Gabriel, ex ambasciatore americano, a questa conferenza.
Il Sig. Gabriel ha rilevato che la collusione di interessi tra alcuni membri del Polisario ed i terroristi dell'AQMI, i cartelli di droga latino-americani, i trafficanti degli armi ed altri banditi di grande cammino, mettono in pericolo la sicurezza e la stabilità della regione molto intera, che sottolinea a questo proposito l'imperativo di risolvere la questione del Sahara attraverso l'applicazione del piano marocchino d'autonomia sostenuto dall'amministrazione americana e la maggioranza dei membri del congresso americano.
Ha d'altra parte ricordato che il rapimento dei tre umanitari europei nei campi di Tindouf ha forzato l'ONU, e altre organizzazioni internazionali, a restringere le loro operazioni in questa regione a causa del clima d'insicurezza che vi regna.
Da parte sua, Roger Pena, esperto americano nelle questioni di difesa e delle relazioni internazionali, ha abbondato nello stesso senso sottolineando che questo rapimento esige l'apertura di un'indagine per mettere nudi i legami sempre più avverati tra Al-Qaeda in Magreb islamico e degli elementi del Polisario.
" Prove che convengono tengono conto di complicità di elementi del Polisario nell'esecuzione di questo rapimento, fornendo ai rapitori armi e conducendoli verso i lavoratori umanitari" , ha sollevato il sig. Pena, anche principale consigliere del senatore democratico Kay Hagan.
Inoltre, ha fatto osservare che gli sforzi dell'AQMI che mira a consolidare i suoi legami con Polisario " non costituiscono realmente una sorpresa" , nella misura in cui si iscrivono in destra linea delle tattiche e del modo operativo della franchigia di Al-Qaeda in Africa del nord, che ha sempre ricorso al " subcontracting" per effettuare le sue operazioni di rapimento allo scopo di riempire le sue casse.
Fonti:
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11/11/2011
Il rapimento di tre lavoratori umanitari europei nei campi di Tindouf da parte di Al-Qaida in Magreb islamico (AQMI), con la complicità avverata di elementi del Polisario, sottolineano " l'urgenza" di trovare un regolamento definitivo alla questione del Sahara, hanno sottolineato partecipanti ad una conferenza organizzata mercoledì, sotto il tema: " L'impatto della caduta di Kadhafi sulla sicurezza nel Magreb ed al Sahel" , per " The Atlantic Council" , un centro prestigioso di riflessione con sede a Washington.
L'implicazione avverata di elementi del Polisario che hanno infatti " facilitato questo rapimento fornendo armi, sostegno logistico ed il passaggio attraverso i punti di controllo per il commando dell'AQMI all'origine di quest'operazione di rapimento (...) viene a ribadire, se necessario, l'urgenza di risolvere questo conflitto" , ha spiegato Edward Gabriel, ex ambasciatore americano, a questa conferenza.
Il Sig. Gabriel ha rilevato che la collusione di interessi tra alcuni membri del Polisario ed i terroristi dell'AQMI, i cartelli di droga latino-americani, i trafficanti degli armi ed altri banditi di grande cammino, mettono in pericolo la sicurezza e la stabilità della regione molto intera, che sottolinea a questo proposito l'imperativo di risolvere la questione del Sahara attraverso l'applicazione del piano marocchino d'autonomia sostenuto dall'amministrazione americana e la maggioranza dei membri del congresso americano.
Ha d'altra parte ricordato che il rapimento dei tre umanitari europei nei campi di Tindouf ha forzato l'ONU, e altre organizzazioni internazionali, a restringere le loro operazioni in questa regione a causa del clima d'insicurezza che vi regna.
Da parte sua, Roger Pena, esperto americano nelle questioni di difesa e delle relazioni internazionali, ha abbondato nello stesso senso sottolineando che questo rapimento esige l'apertura di un'indagine per mettere nudi i legami sempre più avverati tra Al-Qaeda in Magreb islamico e degli elementi del Polisario.
" Prove che convengono tengono conto di complicità di elementi del Polisario nell'esecuzione di questo rapimento, fornendo ai rapitori armi e conducendoli verso i lavoratori umanitari" , ha sollevato il sig. Pena, anche principale consigliere del senatore democratico Kay Hagan.
Inoltre, ha fatto osservare che gli sforzi dell'AQMI che mira a consolidare i suoi legami con Polisario " non costituiscono realmente una sorpresa" , nella misura in cui si iscrivono in destra linea delle tattiche e del modo operativo della franchigia di Al-Qaeda in Africa del nord, che ha sempre ricorso al " subcontracting" per effettuare le sue operazioni di rapimento allo scopo di riempire le sue casse.
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martedì 5 aprile 2011
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU terrà consultazioni sul Sahara 15 e 27 correnti 05/04/2011
Il Consiglio di sicurezza dell'ONU prevede di tenere consultazioni sulla questione del Sahara i 15 e 27 aprile, ha annunciato, lunedì a New York, il presidente dell'Organo esecutivo per il mese in corso, l'ambasciatore colombiano presso l'ONU, Nestor Osorio.
I quindici dedicheranno le loro riunioni dal 15 del mese corrente all'esame della relazione sul Sahara che dovrà sottoporre loro tra i giorni che vengono il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha precisato l'ambasciatore che informava i giornalisti sul programma del mese.
Gli Stati membri si riuniranno in seguito i 27 in previsione delll'adozione di una risoluzione sul rinnovo da parte del Consiglio di sicurezza del mandato del MINURSO che arriva a scadenza il fine aprile.
Allora di una recente visita alle Nazioni Unite, il ministro degli esteri, Taib Fassi Fihri, aveva proceduto con il capo dell'ONU, ad una valutazione del processo di negoziati nel periodo successivo alla 6a riunione informale tenuta all'inizio del mese a Malta.
Il Sig. Ban ki-moon aveva qualificato recentemente l'ultimo round dei negoziati informali sulla questione di " non avanti " in questo processo.
Il Sig. Fassi Fihri ha, da parte sua, fatto parte al segretario generale dell'articolazione tra l'attuazione della regionalizzazione avanzata, in particolare al Sahara marocchino e la finalità dell'iniziativa d'autonomia presentata dal Marocco come base di soluzione negoziata e democratica di questa vertenza regionale.
Inoltre ha presentato nel dettaglio il nuovo dispositivo realizzato nel regno per rafforzare la protezione e la promozione dei diritti dell'Uomo e consistendo nel Consiglio nazionale dei diritti dell'Uomo (CNDH), il mediatore ed il delegato interministeriale per i diritti dell'Uomo con la loro estensione regionale .
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giovedì 28 ottobre 2010
SM il re: l'UMA resta ostaggio di calcoli stretti legati al conflitto artificiale attorno al Sahara marocchino 27/10/2010
SM il re: l'UMA resta ostaggio di calcoli stretti legati al conflitto artificiale attorno al Sahara marocchino
27/10/2010
SM Re Mohammed VI, che Dio lo assiste, ha affermato che l'Unione del Magreb arabo resta l'ostaggio di calcoli stretti legati al conflitto artificiale suscitato attorno al Sahara marocchino. Foto: Il ministro dell'economia e delle finanze che dà lettura al messaggio reale
In un messaggio indirizzato alla tribuna economica mondiale per la regione dell'Africa del Nord e del Medio Oriente, che si è aperta martedì a Marrakech, il sovrano ha sottolineato che " occorre riconoscere, tuttavia, che l'integrazione auspicata dai popoli della regione e dettata dallo spirito del tempo si urta a piani egemonici ed a scaffali politici resi, tuttavia, obsoleti con la fine della guerra fredda. É il caso in particolare dell'Unione del Magreb arabo che resta l'ostaggio di calcoli stretti legati al conflitto artificiale suscitato attorno al Sahara marocchino".
" Convinto che una visione girata verso il futuro trionferà a termine sulle ripercussioni del passato, e persuaso della necessità di superare l'immobilismo attuale per iscriversi con il mondo nella logica insiemi economici e che rispondono, inoltre, agli appelli lanciati dall'ONU e la Comunità internazionale, ha proseguito il sovrano, abbiamo presentato un'iniziativa audaca per regolare il conflitto regionale suscitato attorno alla marocanità di nostro Sahara, nel verificarsi la proposta d'autonomia delle nostre province del sud, nel quadro della sovranità del regno del Marocco, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale".
Il sovrano ha segnalato che " quest'iniziativa non ha cessato di beneficiare del sostegno crescente della Comunità internazionale, come pure dell'appoggio del Consiglio di sicurezza, visti il suo carattere serio e la sua credibilità, e tenuto conto del suo rispetto delle norme democratiche a livello internazionale ammesse in questo campo".
SM il re ha formato " la speranza di vedere trionfare il buono senso e la saggezza facendo prevalere sull'interesse comune sulle illusioni di un’altra età".
Trattandosi del ruolo del Marocco nel rafforzamento della capacità della regione di piazzarsi nell'ambito della carta economica mondiale, SM il re ha affermato che il Marocco, " paese aperto sul mondo, membro attivo di diverse organizzazioni onusiane ed al centro delle istituzioni internazionali, continuano ad iscrivere in testa delle sue preoccupazioni il rafforzamento della cooperazione internazionale e dell'integrazione regionale".
É in questo spirito, ha sottolineato il sovrano, che il Marocco " si è implicato in numerose iniziative e convenzioni a vocazione integratrice, tanto lo spazio euro-mediterraneo, che al livello arabo".
SM il re ha ricordato, a questo proposito, che il Marocco, in relazione con l'Egitto, la Tunisia e la Giordania, è arrivato a "la proclamazione, nel 2004, dell'Accordo di Agadir che riguarda la creazione, in Mediterraneo del sud, di una zona allargata di libero scambio ".
Il sovrano ha sottolineato che la tenuta di quest'importante tribuna costituisce un'occasione per esprimere " La nostra volontà ferma di allargare e sviluppare questo gruppo economico promettente e di trarre vantaggio dalla diversità ricca politica, economica e sociale che cela la nostra regione".
Ecco il testo integrale del messaggio reale:
" Elogio a Dio. Preghiera e pace sul profeta, la sua famiglia ed i suoi compagni.
Eccellenze, signore, signori.
Ci è piacevole di esprimere tutta la gioia che consideriamo di vedere il Marocco riparare la tribuna economica mondiale per l'Africa del Nord ed il Medio Oriente. Siamo felici così di notare la partecipazione di un areopagina di esperti economici così prestigiosi.
Quest'importante riunione costituisce indubbiamente un collegamento fondamentale nel lungo e duro processo che è in corso in attesa di trovare i mezzi i più indicati per portare risposte alle problematiche poste dalla congiuntura che attraversano attualmente il mondo, in generale, e la nostra regione in particolare.
Infatti, tenete le vostre basi ad un momento determinante segnato dalle fluttuazioni degli indicatori della situazione economica mondiale che oscillano costantemente tra la progressione e l'arretramento. É dire che i vostri lavori, in questa tribuna, tengono luogo di prova per giudicare la pertinenza e della precisione della problematica posta, con le sue ramificazioni multiple. Vi appartiene anche di esplorare le vie e mezzi da attuare per rimediarvi con azioni concertate ed idee convergenti e sinergiche.
Ormai si stabilisce che la ripresa economica osservata ultimamente non ha non sostenuta per sopprimere la peste della disoccupazione. È stata molto ostacolata da ostacoli multipli che hanno impedito di mettere a punto soluzioni globali d'uscita di crisi.
Infatti, appena si è iniziato a credere nell'efficacia delle misure adottate, soltanto di altre problematiche, ancora più complesse, sono emerse.
Di conseguenza, uno degli insegnamenti fondamentali da tirare scossoni di in questi ultimi anni, è che la crisi mondiale oltrepassa l'economico, il finanziere ed il sociale, e si situa ad altri livelli più in relazione con le basi stesse del modello di crescita che regna alla scala mondiale. Meglio ancora, ne sfida fino alla dimensione civilisationnelle, che rimette in discussione la sua buona gestione ed ipotecando la profondità democratica.
Infatti, il mondo si trova oggi ad una svolta decisiva della storia, cosa che conferisce a questa tribuna relativa alla regione del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, un'importanza particolare e gli assegna il dovere temibile di trovare risposte alle aspettative dei nostri popoli.
La nostra regione cela vantaggi e potenzialità che lo autorizzano a svolgere un ruolo di primo piano nella definizione delle strategie d'uscita di crisi, e di partecipare efficacemente al dibattito che mira a mettere a punto un nuovo modello di sviluppo mondiale, che mette la dignità umana al cuore delle sue preoccupazioni.
Inoltre il nostro spazio regionale appare fra quelli che hanno potuto, ad un ritmo sostenuto, progredire verso il riassorbimento delle ripercussioni della crisi finanziaria ed economica mondiale. Lo si aspetta, infatti, a questo che registra un tasso di crescita incoraggiante alla fine dell'anno, con prospettive non meno promettenti per l'anno prossimo.
Questi dati hanno, all'evidenza, un impatto positivo sul consolidamento della ripresa mondiale e la costruzione del mondo di domani il mondo post-crisi- tanto più di questa regione riveste, per l'economia mondiale, un'importanza particolare, o eccezionale.
Questo tiene al fatto che la nostra regione abbonda di ricchezze naturali considerevoli. È considerato essere una fonte principale di energia fossile e rinnovabile, ed il recipiente di potenzialità umane importanti. Infatti, rappresenta 5 pc della popolazione mondiale ed è caratterizzata da una struttura demografica giovane.
La regione è ancora più importante nei confronti della sua posizione geostrategica eccezionale, che lo autorizza a svolgere un ruolo fondamentale nella dinamizzazione degli scambi e della cooperazione. Costituisce, infatti, un luogo di convergenza sinergica tra il dinamismo delle economie asiatiche, le opportunità offerte in materia di partenariato euro-mediterraneo, e le potenzialità significative a disposizione del continente africano per garantire il suo sviluppo.
Ma, l'assunzione a carico di questa missione rimane tributaria della pertinenza e dell'efficacia delle sue scelte, che si tratta di ogni paese, preso separatamente, o dell'insieme degli stati della regione.
La nostra regione - nessuno lo ignora è in tumulo oggi a due sfide principali. Il primo tiene al consolidamento e l'accelerazione del ritmo di crescita, per realizzare una più forte competitività ed una più grande attrattiva.
Si tratta, infatti, di offrire opportunità d'occupazione, di ridurre il canale tra la povertà e la ricchezza, e mettere il cittadino nel cuore del processo di sviluppo, pur vegliando a preservare gli equilibri finanziari ed economici fondamentali.
Quanto alla seconda sfida, riguarda la capacità della nostra regione di piazzarsi sulla carta economica mondiale, presente e venire. Di dove la necessità di trasformarsi in un polo regionale influente, operante in sinergia con l'ambiente internazionale, secondo un passo unificato ed una strategia comune. Fondata sul principio d'integrazione regionale, questa strategia dovrebbero favorire la costruzione di relazioni di cooperazione proficua con i nostri vari partner attraverso il mondo.
Signore, signori.
Cosciente della necessità di raccogliere queste due sfide, il Marocco ha, fin dalla comparsa dei premici della crisi mondiale, scelto di proseguire risolutamente il suo processo di sviluppo, fondato sul consolidamento della crescita, l'intensificazione dell'investimento e la volontà d'andata al di là nell'attuazione dei grandi progetti e delle riforme strutturali, come pure la diversificazione della sua economia.
Questa scelta si è tradotto chiaramente dall'adozione di strategie settoriali rigorose nell'industria, l'agricoltura, il turismo, l'energia, la logistica e le nuove tecnologie, oltre al livellamento delle risorse umane attraverso programmi di riforma dell'insegnamento e dell'ammodernamento della formazione.
É un passo che risponde agli imperativi di sviluppo ed alle aspettative degli investitori che hanno bisogno di qualificazioni e di competenze umane di alta fattura. È anche adattata alla preservazione necessaria della sicurezza del nostro sistema finanziario, la protezione dei settori sociali, la salvaguardia dell'occupazione e la preservazione del potere d'acquisto dei cittadini, garantisce del mantenimento della dinamica della domanda interna.
Abbiamo anche dimostrato un interesse particolare all'ammodernamento ed al rafforzamento delle infrastrutture del nostro paese. Abbiamo così lanciato e messo in opera dei progetti che strutturano, di cui si citerà in particolare, il grande complesso portuale Tangeri-Med, e ciò per dare un forte impulso alle nostre potenzialità logistiche e di aumentare le nostre capacità in materia di competitività.
Ci siamo anche attaccati, nel quadro di una visione integrata, a promuovere il clima degli affari, lanciando un progetto di prestazione di servizi finanziaria, e creando il centro finanziario di Casablanca, oltre all'apertura di zone franche dedicate all'industria, al commercio ed all'esportazione a condizioni competitive incitatrici.
Sulla base della nostra volontà di conciliare, in modo innovativo, tra gli imperativi d'accelerazione della crescita e le esigenze di preservazione dell'ecosistema, ci siamo impegnati in una politica volontaristica ambiziosa nel settore della crescita verde. Infatti, abbiamo orientato gli sforzi riformatori nel nostro paese in un senso che permette l'integrazione della dimensione ambientale nelle varie politiche pubbliche e strategie di sviluppo. Si tratta, infatti, di valorizzare le risorse naturali e sviluppare le energie alternative e rinnovabili, nel quadro di una visione globale, ed allo scopo di realizzare gli obiettivi di sviluppo duraturo.
A questo proposito, abbiamo lanciato un grande progetto di produzione d'energie proprie rinnovabili, valorizzando le nostre potenzialità naturali, in particolare l'energia solare ed eolica. Abbiamo lasciato ai nostri partner la latitudine di partecipare alla concretizzazione di questa strategia ambiziosa.
Su un piano globale, il Marocco aderisce con forza agli sforzi internazionali che mirano a raccogliere la sfida salubre dei cambiamenti climatici.
Trattandosi del ruolo del nostro paese nel rafforzamento della capacità della nostra regione di piazzarsi nell'ambito della carta economica mondiale, il Marocco, paese aperto sul mondo, membro attivo di diverse organizzazioni onusiane ed al centro delle istituzioni internazionali, continuano ad iscrivere in testa delle sue preoccupazioni il rafforzamento della cooperazione internazionale e dell'integrazione regionale.
É in questo spirito che il nostro paese so è implicato in numerose iniziative e convenzioni a vocazione integratrice, tanto lo spazio euro-mediterraneo, che a livello arabo.
In relazione con i nostri fratelli d'Egitto, di Tunisia e di Giordania, siamo arrivati alla proclamazione, nel 2004, dell'Accordo di Agadir che riguarda la creazione, in Mediterraneo del sud, di una zona allargata di libero scambio.
Afferriamo l'occasione che offriamo la tenuta di quest'importante tribuna per esprimere la nostra volontà ferma di allargare e sviluppare questo gruppo economico promettente e di trarre vantaggio dalla diversità ricca politica, economica e sociale che cela la nostra regione.
Occorre riconoscere, tuttavia, che l'integrazione auspicata dai popoli della regione e dettata dallo spirito del tempo si urta a piani egemonici ed a scaffali politici resi, tuttavia, obsoleti con la fine della guerra fredda. É il caso, in particolare, dell'Unione del Magreb che resta l'ostaggio di calcoli stretti legati al conflitto artificiale suscitato attorno al Sahara marocchino.
Convinto che una visione girata verso il futuro trionferà a termine sulle ripercussioni del passato, e persuaso della necessità di superare l'immobilismo attuale per iscriversi con il mondo nella logica insiemi economici e che rispondono, inoltre, agli appelli lanciati dall'ONU e la Comunità internazionale, abbiamo presentato un'iniziativa audaca per regolare il conflitto regionale suscitato attorno alla marocanità di nostro Sahara, nel verificarsi la proposta d'autonomia delle nostre province del sud, nel quadro della sovranità del regno del Marocco, della sua unità nazionale e della sua integrità territoriale.
Quest'iniziativa non ha cessato di beneficiare del sostegno crescente della Comunità internazionale, come pure dell'appoggio del Consiglio di sicurezza, visti il suo carattere serio e la sua credibilità, e tenuto conto del suo rispetto delle norme democratiche a livello internazionale ammesse in questo settore.
Abbiamo la speranza di vedere trionfare il buono senso e la saggezza facendo prevalere sull'interesse comune sulle illusioni di un’altra età.
La persistenza del conflitto Israeliano-palestinese non fa che peggiorare la situazione ipotecando i potenziali considerevoli che cela la regione, e, pegio ancora, nell'impedimento di svolgere un ruolo in base alle sue potenzialità nell'aumento dell'economia mondiale e di apportare un contributo più efficiente agli sforzi intrapresi per superare la congiuntura delicata che il mondo attraversa attualmente.
A tale riguardo, non trascureremo di sottolineare che la pace in Medio Oriente passa necessariamente per la soluzione dei due stati, che permette la creazione di uno Stato palestinese indipendente, con Al-Qods al-Charif per capitale, coesistente nella sicurezza e la pace con lo Stato d'Israele. Questo deve essere realizzato nel quadro della legalità internazionale e tramite negoziati diretti che non dovrebbero essere ostacolati né dal fanatismo e l'escalation, né con misure unilaterali illegali che sono suscettibili colare il processo di negoziato, di distruggere il lucore di speranza in una pace possibile e, perciò, di immergere la regione nelle oscurità di un vicolo cieco senza uscita.
Della cima di questa tribuna, indirizziamo un messaggio di speranza e cicirelli un appello alla ragione per impegnare un processo di negoziato responsabile in accordo con la volontà della Comunità internazionale.
É, infatti, la via giudiziosa da seguire per garantire la sicurezza a tutti i popoli della regione e porre fine alle manifestazioni di violenza e d'estremismo che inasprono lo stato d'insicurezza attuale, riduce le possibilità di sviluppo economico e sociale ed indebolisce il peso della nostra regione nell'ambito del sistema di cooperazione internazionale.
Signore, signori.
Il mondo vive attualmente un momento di transizione principale che si traduce con il passaggio di un sistema in fine di percorso, che ha provato i suoi limiti di fronte alle attese dell'umanità ne cerca di un nuovo modello che ci spetta a tutti costruire, guidati in ciò dalla volontà di raccogliere la sfida, nell'unità e con un senso elevato delle responsabilità.
La comparsa di una nuova geografia della crescita mondiale, dove i paesi emergenti agiscono in forza di propulsione del rilancio dell'economia mondiale, non fa che confermare questa tendenza.
Quindi la costruzione del mondo del dopo-crisi resta strettamente legata alla necessità di seguire un approccio che sia in fase con la nuova distribuzione. Questo passo dovrebbe permettere di costruire relazioni equilibrate fondate sugli interessi comuni e porre le basi di una mondializzazione più atta ad assimilare la diversità e la pluralità dei modelli, nel rispetto delle specificità.
É di là che deriva il concetto di diversità biologica della mondializzazione che abbiamo lanciato nel nostro messaggio indirizzato alla terza edizione della World Policy Conference, organizzata una settimana fa a Marrakech.
Apprezziamo molto gli sforzi che fate per favorire al massimo gli scambi interattivi ed il ravvicinamento dai punti di vista. Considerando la competenza ed al "know-how" che vanno sono riconosciuti, porterete, noi ne sono persuaso, un contributo forte e risolto al passo universale che mira a tracciare un itinerario ai contorni ben circoscritti ed agli obiettivi chiaramente definiti. Lo scopo finale è di rimettersi degli effetti della crisi mondiale e porre le basi di un nuovo ordine economico mondiale disciplinato da una migliore gestione e meglio in grado di premunirsi contro le crisi, un sistema più equo, più interdipendente e più umano nella ripartizione della frutta della crescita.
Vi rinnoviamo i nostri desideri di benvenuto fra noi, e salutiamo la buona organizzazione di questa tribuna. Vi desideriamo un soggiorno piacevole al Marocco, terra di dialogo e d'apertura, ed in particolare nella città radiante di Marrakech, citato impastata dalla storia e centro delle civilizzazioni e delle culture, dove si attenuano le frontiere, e dove tutti condividono gli stessi valori di tolleranza e di cooperazione per migliori prodotti alimentari-insieme.
Tale è lo spirito che cerchiamo oggi a fare prevalere nell'insieme della nostra regione, o alla scala del mondo intero. Preghiamo, infine, L’Altissimo di coronare i vostri lavori di successo.
Wassalamou alaikoum warahmatoullahi wabarakatouh".
Fonti:
Il portale politico del Sahara occidentale:
http://www.corcas.com/
Il portale del Sahara occidentale:
http://www.sahara-online.net/
Il portale della cultura hassani:
http://www.sahara-culture.com/
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
http://www.sahara-developpement.com/
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
http://www.sahara-social.com/
Il portale delle città del sahara occidentale:
http://www.sahara-villes.com/
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